VIDEO
Narrazione in Lis: Valeria Giura // Consulenza linguistica: Luigi Lerose // Illustrazioni: Elanor Burgyan // Coordinamento del progetto InSegnare le Favole: Mariapia Rizzi // Riprese Video: Gabriele Clementi // Elaborazione grafica: Francesco Bicci

VOLUME
Traduzione Lis-italiano: Stefania Berti // Consulenza linguistica: Luigi Lerose // Illustrazioni: Elanor Burgyan // Grafica: Enrico Doriguzzi // Stampa: ESPERIA srl - Lavis (Tn)

Illustrazioni realizzate nell’ambito della residenza artistica SIGN IN ART finanziata da Fondazione Monte dei Paschi di Siena
Pubblicato da Mason Perkins Deafness Fund onlus - Siena www.mpdfonlus.com

Con il contributo di ROTARY Siena EST

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Il topino Campi, e così si chiama proprio perché vive in campagna, se ne sta seduto e beato con i piedi accavallati e le mani dietro la testa a godersi la tranquillità del suo tramonto.

A poco a poco, scivolando con lo sguardo all’orizzonte, riconosce gli altissimi palazzi della città e ricorda con affetto: eh sì, là ci abita mio cugino ed è moltissimo tempo che non ci vediamo.

Oh, che idea. Dunque, dov’è il formaggio? Eccolo. E adesso lo sistemo con una bella forma rotondeggiante.

Briga e armeggia per un po’ con un arnese, alla fine ne è proprio soddisfatto, ecco fatto, ora lo ricopro ... e con un energico slancio lo spedisce lungo la via.

Il pacchetto, saltellando e rotolando, arriva bello pimpante alla lontana città.

Il topino Bobo invece, che con il suo nome ricorda il rombo del traffico cittadino, sta poltrendo davanti alla televisione con il telecomando in mano, fa zapping.
Con poco interesse fissa lo schermo, solo scene e luci che appaiono e scompaiono, quando lo sorprende un tonante botto alla porta:

B O O M M M M !!!

Che sarà mai?
Deciso e curioso Bobo apre la porta, controlla tutt’attorno e vede un pacchetto a terra, lo raccoglie e lo scarta:

- Eh, questo me lo manda mio cugino dalla campagna.

Allietato da questa sorpresa ne assaggia un pezzettino:

- È proprio buono.

Tiene il formaggio tra le mani, lo guarda, ci pensa e decide. Parto! Nella borsa ci metto questo, questo e quello, adesso me l’infilo a tracolla, ops, mi dimentico il tablet. Eccolo qua. Vediamo un po’ che percorso devo fare ...di là, su...sì, ho capito.
Bobo ripone il tablet in borsa, si mette in viaggio correndo e zigzagando sotto il frenetico viavai del traffico, esce dalla città e si dirige verso i colli della campagna.

corre, corre, e compaiono altalenanti colli di f i o r i r o s s i , si gira per ammirarli:

c h e m e e e r a v i g l i a a a a a a a a!

Bobo ne è incantato, guardandoli gli sembra perfino che lo scorrere del tempo rallenti,

e ancora corre, corre ... dall’altro lato continue alture v e r d i i ...

e corre, corre ... onduosi pendii di grano g i a l l o o ...

e corre, corre ... finalmente arriva e con uno slancio d’affetto saluta il cugino.

Tutto bene? - chiede Campi.
- Sì, sì e sono affamato - risponde Bobo.
- Ma certo - Campi, sicuro di sé, gli serve il piatto.
Bobo, notando il boccone miserello, è un po’ a disagio: - Ehmm ... forse è un po’ pochino?
- Eh sì. Sai, in campagna è così, tutto dipende dalla natura e da ciò che offre.

Bobo mangia e apprezza.

Poi chiede: - Ma qui ... hai amici sordi? Amici che sanno comunicare come noi? Sarebbe bello far due chiacchiere in compagnia ...
- Sì, però siamo lontani l’uno dall’altro, vieni dai.
- Sìì.
I due topolini si avviano di gran carriera, davanti c’è Campi che fa strada e dietro Bobo che a stento riesce a seguirlo, pant, pant, è lontanissimo.

Finalmente arrivano, stanno tutti insieme a chiacchierare ma l’incontro dura poco.
Eh? Già finito? pensa Bobo, sicché propone:

- Ne conosci qualcun’altro?
- Certo. È un altro bel pezzo di strada.
- Allora andiamoci.

Riparte la corsa, sempre uno dietro l’altro, Bobo si affanna proprio, fiuuuu Che faticaccia

Raggiungono gli amici e stanno gioiosamente insieme, discorrono tra loro ma alla fine Bobo conclude:
- Caspita. Abitate in luoghi davvero distanti gli uni dagli altri.
Campi concorda: - Eh, purtroppo la campagna è così, si è isolati e dà noia, lo so ben bene.

Sai, - incalza Bobo - in città invece ci sono tantissimi topini sordi e si può così conversare con facilità, inoltre il cibo è sovrabbondante ovunque e, qualunque cosa tu desideri mangiare, sicuramente c’è. Che ne dici, ci verresti con me?
Campi, senza esitare: - Sì, certo -
Stende un telo, ci mette le sue cose, ne unisce i lembi e ne fa un sacchetto, infine se lo annoda al collo. Che bel fagotto cicciotto.

Partono sveltissimi, Bobo innanzi e Campi di seguito, e corri, corri ... la borsa a tracolla di Bobo tamburella ritmicamente sul fianco, PUM - PUM - PUM

e corri, corri ... il fagotto cicciotto sbalzella al collo di Campi, BOING - BOING - BOING

e corri, corri ... infine le colline pian piano svaniscono e si ritrovano tra gli altissimi palazzi della città.

Inaspettatamente una brusca frenata di Bobo, si fermano appena in tempo!
I due topini se ne stanno immobili a bocca aperta e con gli occhietti sgranati fissi sull’improvviso e rapidissimo succedersi del traffico sopra le loro teste, compreso il caotico calpestio di suole e tacchi di scarpe.
- Fai attenzione! - raccomanda Bobo.

Campi si sente disorientato in città ma si affida al cugino e insieme si allontanano dalla strada e giungono a una porta. Con piccoli e leggeri passi entrano in un locale dove c’è una voluminosissima scatola con un portone quindi, nella sottile fessura di questo pesante portone, infilano le dita e tirano con forza. Lentamente lo aprono e vedono una sfilza di vassoi, tutti uno sotto l’altro, e tutti illuminati. Campi è stupefatto.
- Andiamo a mangiare - propone Bobo baldanzoso.
I due cugini si arrampicano allegri sui vassoi e iniziano a gustarsi le prelibatezze.
- Che buono! - dice Campi.
Bobo, un po’ teso, lo sprona: - Veloce però, veloce.
Campi cerca di sbrigarsi e nello stesso tempo si accorge che Bobo è guardingo: il suo sguardo tiene continuamente sotto controllo l’ambiente e, infatti, proprio in quel momento, si sta avvicinando qualcuno che dà una vigorosa spinta al portone di quella voluminosissima scatola.

AAAhhhh!!! I due topini si danno alla fuga e ... saltano nel vuoto.

SBAAMM!!! Il portone è chiuso.

Si ritrovano a terra con la schiena incollata al muro, trafelati e incapaci di muoversi per un attimo, tuttavia, si riprendono presto dalla preoccupazione e ripartono convinti.

Poco lontano, sopra a un tavolo, c’è una ciotola molto larga e colma di tondi da mangiare: - Dai, andiamo - lo invoglia Bobo. Scalano agilmente la ritta gamba del tavolo e arrivano in cima, si avvicinano alla ciotolona, salgono fino al bordo, cercano, scelgono e iniziano a gustare.

- Deliziosi, proprio deliziosi - dice Campi assaporando i bocconcini.
- Veloce, veloce! - ricorda Bobo.
Veloce, sì, sì, ripete tra sé e sé Campi e inizia ad affrettarsi.

Pochi attimi dopo avvertono un intensissimo sussulto dal tavolo. I due topini si guardano con aria interrogativa e un tantino turbata, controllano davanti a loro, poi spostano lo sguardo sopra, verso l’alto e dietro... È lì, troneggia sulle sue zampe pieno di sé, è in agguato con gli occhi fessurati su di loro e una lingua che, leccandosi i baffi, già si stuzzica l’appetito.
I due cugini cercano di tirarsi indietro, e poi via! Ovvio, urge svignarsela alla svelta.
La bestia scatta, vuole braccarli a tutti i costi: - MIAAAO MIAOOO -.
È testarda e non intende assolutamente mollare le sue prede: - MIAAAO MIAOOO -.
L’inseguimento si fa serrato ma i topini raggiungono un passaggio nel muro e ci si infilano di filato. La bestia è proprio dietro di loro ma non riesce a frenare in tempo così si schianta sul muro, spiaccicando muso e zampe.
E il muro, a modo suo, risponde al colpo ribattendo con i suoi tremiti.
Che botta!

I due cugini sono esausti e Campi spaventato, tenendosi le mani sul petto, volge lo sguardo a Bobo. Lui impacciato chiarisce: - Beh sai, è il gatto -.
Ancora ansimante Campi si avvicina al cugino ed esprime il suo desiderio:
- Dai su, ora non mangiamo più, invece dove sono “i tantissimi topini sordi”?
- Vieni, vieni con me - risponde Bobo.
S’incamminano ed ... eccoli. Sono davvero tantissimi e lì tutti comunicano con quella stessa lingua, Campi non ne nasconde la gioia e come in un richiamo prende parte al fluire accordato e sciolto dei dialoghi tra gli uni e gli altri, ora sì si sente davvero felice.

D'un tratto però ancora un potente colpo secco, quello di una porta battuta. È entrato qualcuno che ha puntato gli occhi a terra, li ha visti e impreca, mica è tanto contento; afferra il manico della scopa e la scaraventa a terra tanto da far rimbalzar pure le setole contro il pavimento.
I topini schizzano via ramificandosi come saette in tutte le direzioni, Bobo e Campi compresi.
Si nascondono reggendosi a malapena, Campi è atterrito e mantiene fisso lo sguardo verso la direzione del pericolo temendo che arrivi qualcos’altro.
Poi guarda Bobo e lui, con un sorrisino quasi ebete: - Beh, ecco ... la città è così... Andiamo a mangiare?
L’apprensione di Campi non cala per niente: - Ancora?!? Ma che batticuore qui!

S'incamminano, percorrono un cunicolo e sbucano in una spaziosissima stanza con numerosi e ricchi ripiani di cibo. Campi ammira e l’appetito non tarda ad arrivare.
Si avvicina alle vivande e inizia a mangiare quando il suo interesse viene catturato da un unico stuzzicante bocconcino di formaggio che non è tanto distante da lì. Ne è attratto, ha l’acquolina in bocca e decide di andare a prenderselo, lo desidera tantissimo. Nel frattempo Bobo stava sbocconcellando ma si era accorto che suo cugino stava andando altrove. Lo osserva e intuisce cosa si è messo in testa. NOOO! Bobo si precipita verso di lui, Campi ormai è prontissimo per afferrare il tanto desiderato pezzettino di formaggio quando da dietro di sé sopraggiunge lo strattone ...
...il movimento è fulmineo e i baffi di Campi, risucchiati dallo strattone, fluttuano di qua e di là come fili al vento...

K l a c k ! Scattata.
Una trappola! Una lama!
Cos’è stato? I miei baffi?... non ci sono più! Campi è scioccato: ahhh! ... dove sono spariti i baffi di questa guancia??? ... io volevo il formaggio ....

Sfregandosi la guancia e volgendosi a Bobo decide: - Ora basta sai, me ne torno in campagna, è impossibile continuare in questa maniera!
Prende il suo fagotto cicciotto, se lo riannoda al collo e guardando il cugino con aria poco felice: - Ciao, ciao.
- Vai via davvero? - chiede Bobo sospettandone già la risposta.
Campi è risoluto: - Sì, sì, qui non fa per me, ritorno in campagna.
Correndo spedito si avvia verso l’uscio, lo apre e infine si rivolge a Bobo per un ultimo saluto: - Ciao.
Riprende la veloce corsa che però dovrà arrestare subito, retrocedendo anche di qualche passo. Una di quelle gigantesche scatole dalla forma bizzarra, sostenute da dei cerchi spessi che girano sulla strada, gli si è presentata davanti all’improvviso, è immensa e lo sovrasta. Attende qualche attimo, giusto il tempo che quell’enorme aggeggio se ne sia andato per la sua strada, e riprende il suo viaggio di ritorno verso casa, corre, corre ...

pian piano riappaiono i morbidi e calmi colli
... finalmente ...
... che tranquillità ...

ed ecco che l’alba, lentamente, fa capolino dall’orizzonte.

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